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Il Comandate Vicini sui soccorsi all'ex maresciallo Savino

14 mag 2010
“I ritardi ci sono stati, lo riconosco. Non mi sottraggo alle responsabilità, ma mi auguro venga fatta chiarezza”. Sono le uniche parole del comandante della Polizia Civile Albina Vicini, sui soccorsi all’ex gendarme Savino. L'anziano è tutt’ora ricoverato nel reparto di rianimazione di Cesena. Ignaro del fatto che sul suo salvataggio si sia aperta una polemica. È scontro all’interno della Polizia civile sul ritardo dei soccorsi. Tra chi spingeva per intervenire subito, e chi per seguire la procedura standard. Cioè la richiesta di intervento dei vigili del fuoco di Rimini o Novafeltria, perché non attrezzati per questo tipo di soccorso. Anche se, col senno di poi, sarebbe bastata una fune. La gendarmeria era già presente, avendo partecipato alle ricerche, che si sono concluse alle 15,10, quando Savino è stato trovato. Da quel momento fino al recupero dell’anziano sono passate circa due ore. Nel frattempo alle 16.03 era stata avvertita la Polizia civile. Cosa non abbia funzionato, da quel momento, si può solo ipotizzare. Un inghippo nello scambio di informazioni, pastoie burocratiche, ordini diversi tra responsabili. Se quel ritardo ha inciso ulteriormente nelle condizioni dell’uomo, è presto per dirlo. Ricorda infatti di essere caduto poco dopo le 9, rimanendo per ore in attesa dei soccorsi.

Giovanna Bartolucci

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