Comunità italiane nei Balcani: viaggio in Slavonia; tra ricordi di guerra e nuove prospettive

Lipik, 150 chilometri ad est di Zagabria. Qui si verificarono scontri durissimi tra serbi e croati, e i palazzi portano ancora i segni di quelle battaglie. Qui vive anche una comunità italiana praticamente sconosciuta: quella della Slavonia. Se per i connazionali di Istria e Dalmazia la seconda guerra mondiale fu una tragedia immane, a Lipik l'evento più traumatico fu il conflitto all'inizio degli anni '90. I membri della minoranza italiana - ricorda Lionella Brisinello, Vicepresidente della Comunità italiana di Lipik - non ebbero dubbi e combatterono a fianco dei croati. In tanti morirono, intere famiglie spazzate via; una scelta di campo netta, pagata a caro prezzo, da una piccola Comunità di circa 300 persone. I primi italiani, racconta Lionella, vennero in Slavonia nel 1850, ai tempi dell'Impero Austroungarico. Gente povera del nord-est, alla ricerca di un lavoro. Ancora oggi i più non parlano italiano, ma dialetto stretto bellunese

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