Un confine strappato per una professione, gli infermieri

Con la salute non si scherza, con il lavoro nemmeno. Gli infermieri a San Marino aumentano di anno in anno con specializzazioni e carriere sempre più prestigiose. Fin qui sembrerebbe tutto nella norma, se non fosse che sul Titano manca un albo che riconosca i sacrifici di ogni infermiere.


Per raccontare la storia di come questo disagio è nato bisogna fare un passo indietro di due anni. Prima del 2014 infatti ai sammarinesi laureati era consentito iscriversi all'ordine italiano di riferimento. Il Collegio è sempre stato chiaro: se vuoi fare l'infermiere ti devi registrare. Una regola che valeva anche per chi arrivava da San Marino, prima che i legami fossero interrotti. La motivazione è che per comparire nel listone bisognerebbe avere domicilio o residenza nel territorio di competenza. I giovani freschi di laurea, non avendo in Repubblica un organo equivalente ma solo un'associazione, hanno difficoltà a emergere e far carriera.



La speranza per ogni professionista -che a San Marino lavora come dipendente statale - è che la cooperazione italo sammarinese si attivi, per evitare che altri anni di incertezze mettano in crisi il settore.

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