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Consulta socio-sanitaria: riflettori accesi su vaccinazioni e Medicina di Base

di Annamaria Sirotti
16 mar 2021

La campagna di immunizzazione prosegue; un primo bilancio di soddisfazione viene dalla Consulta socio-sanitaria. Nonostante qualche “comprensibile difficoltà organizzativa”, rileva, sono i numeri a parlare, insieme alla buona risposta da parte della cittadinanza, in termini di adesioni. Sotto la lente, anche gli effetti avversi: quelli segnalati rappresentano il 2%; le manifestazioni sono state generalmente lievi – da qualche linea di febbre a dolori muscolari – e della durata che va da poche ore ad un massimo di due giorni. Un solo accesso al Pronto Soccorso, curato somministrando antistaminici.



Si tratta di una percentuale che rappresenta solo i casi che volontariamente hanno segnalato effetti; per questo, il Coordinatore Gabriele Raschi invita a compilare il modulo che viene consegnato al momento della prima vaccinazione e che chiede di riferire proprio sugli effetti eventuali successivi all'inoculazione. Andrà restituito al momento del richiamo; sarà uno strumento importante, per tracciare un quadro più completo e verso una raccolta dati utile anche per le campagne future. In primo piano, poi, il confronto sulla importanza della organizzazione e del coordinamento, evidenziando il ruolo fondamentale delle Cure Primarie: “La migliore gestione della pandemia – dice ancora Raschi - non può prescindere dalla migliore gestione della medicina di base”.
Davanti ai vertici ISS – il direttore generale Alessandra Bruschi, il direttore sanitario Sergio Rabini e Direttore del Dipartimento Ospedaliero, Ivonne Zoffoli – la Consulta sollecita massima integrazione, suggerisce di puntare proprio sulla Medicina di base e sulle cure domiciliari, potenziandole, anziché drenare risorse e unità verso altre attività come il Covid territoriale. Nella convinzione che "la prima arma nella lotta al Covid risieda nella tempestività, nel primo intervento, proprio quello – dice Raschi - che solo il medico di base, che meglio conosce il paziente, può offrire con maggiore efficacia”.




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