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Coronavirus a San Marino: "la sfida della seconda fase è rispondere a tutti i bisogni"

11 nov 2020
Sergio Rabini
Sergio Rabini

Stefania Stefanelli apre il punto stampa parlando di seconda fase dell'epidemia da Covid 19. Il 30 giugno San Marino era covid free, poi da luglio sono ricomparsi nuovi casi prima riconducibili al ritorno dalle vacanze o dalla mobilità delle badanti poi il quadro della seconda ondata è cambiato con i numeri delle ultime settimane. Ad oggi sono registrati gli stessi numeri del 14 di aprile, la situazione è diversa dal punto di vista clinico, ma da quello epidemiologico è una situazione impegnativa. L'età media dei malati di Covid è di 41 anni, prima era di 60/64 anni.

Importante separare la prima fase pandemica dalla seconda fissata dal 1° luglio che al momento vede 291 positivi, 194 guariti e 475 contagiati totali tra residenti e non. 14 al momento le persone ricoverate in ospedale. 277 le persone in isolamento a domicilio. 12675 tamponi effettuati da inizio epidemia, ma negli ultimi giorni il laboratorio analisi è arrivato a esaminare 367 tamponi lunedì. Relativamente alla giornata di oggi si registrano 35 positivi e 28 guariti con un rapporto tra tamponi e positivi del 13,83%

La dottoressa Bruschi, direttore generale dell'ISS ha sottolineato che la sfida importante da perseguire per l'istituto è quella di rispondere ai bisogni, non solo dei malati covid ma ai bisogni di tutti i malati. “Ci siamo attrezzati nelle scorse settimane perchè ci aspettavamo una seconda ondata” - ha sottolineato. Sarà importante saper utilizzare bene il tempo e il territorio: più riusciremo a gestire le persone a domicilio più riusciamo a non saturare l'ospedale e non chiudere le attività dell'ospedale. Noi siamo piccoli, monitoriamo attentamente e personalizziamo la strategia con bisogni che si possono gestire al domicilio.

Da lunedì verrà attivato un numero info covid grazie alla disponibilità dei medici in pensione. 

Stiamo tentando di recuperare i rapporti internazionali con il circondario perchè non possiamo prescindere da loro. Rimini è in difficoltà al momento ad esempio sulla possibilità di tenere aperte le sale operatorie e San Marino si è offerto di garantire un supporto.

Il dott. Sergio Rabini, direttore socio sanitario dell'ISS, entrando nel merito delle ospedalizzazioni ha indicato come siano 11 al momento i pazienti ricoverato nel reparto Covid, 3 quelli in terapia intensiva di cui 2 intubati e uno che respira in maniera autonoma. Tra i ricoverati in reparto tre sono in via di dimissione. Se aumentasse il numero dei ricoverati sarebbe necessario aprire anche la seconda ala del reparto covid ma questo significherebbe richiamare personale, soprattutto infermieristico, da altri reparti, in particolare dagli ambulatori con il rischio che qualche servizio possa venire chiuso. 

La responsabile del dipartimento di prevenzione, dottoressa Masi ha indicato il numero delle quarantene attive: 181 al momento. Da ieri attivato un percorso separato per i tamponi di inizio e di fine quarantena. I conviventi e i familiari dei positivi vengono subito fermati nell'immediato: abbiamo latenza invece su altri eventuali contatti anche se tutti vengono invitati a manifestare situazioni di contatti. Abbiamo destinato anche una persona ad occuparsi delle aziende. Se le aziende seguono le regole sono quelle più tranquille: ovviamente ci sono persone che lavorano e si muovono ma è una situazione abbastanza sotto controllo. Il dato epidemiologico ci mostra molte positivizzazioni a fine quarantena quindi il contagio abbastanza circoscritto nel nucleo familiare: il tampone viene fatto a inizio e fine quarantena (ricordano che un tampone negativo a inizio quarantena non è indice di non avvenuta infezione quindi il soggetto deve comunque farsi la quarantena). In genere l'infezione abbiamo visto che avviene tra i 3 e i 5 giorni dopo il contatto. 

L'attenzione individuale al proprio comportamento che è quello che ci può garantire la vera misura di prevenzione.

Ad una domanda sulla virulenza è stato sottolineato dai sanitari che la fascia di età si è certamente abbassata e quindi la percentuale più alta di asintomatici e le persone che si ammalano hanno una sintomatologia più blanda. Di certo però oggi ci sono anche terapie standardizzate che non si avevano a febbraio marzo.

Rispetto all'indice Rt e al suo utilizzo sul Titano dall'ISS hanno spiegato che al momento non è applicabile perchè non tutti gli indicatori necessari per la creazione dell'algoritmo che lo crea sono reperibili a San Marino.

Nel video l'intervista al dott. Sergio Rabini




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