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Coronavirus: a Wuhan prima vittima non cinese

Nuovi casi di contagio, in Europa. Sul Titano la situazione è costantemente monitorata.

8 feb 2020

All'indomani del giorno con il più alto numero di morti – 86 -, prosegue anche in queste ore la mesta conta delle vittime del coronavirus. 724, secondo l'ultimo bilancio; tra loro anche il primo deceduto non di nazionalità cinese. E' un 60enne statunitense, spirato in un ospedale di Wuhan: la metropoli dalla quale si è diffusa l'epidemia. Circa 35.000, invece, al momento, i contagiati; in 27 Paesi diversi. Una situazione che ha portato le Autorità di Hong Kong ad imporre una misura drastica: la quarantena obbligatoria per tutti coloro che arrivano dalla Cina continentale. Tutto ciò mentre prosegue l'odissea dei 3.600 passeggeri – tra loro anche 35 italiani - della Diamond Princess. Sulla nave da crociera, bloccata nella baia di Yokohama, in Giappone, si contano altri 3 casi di positività al virus; facendo salire il totale a 64. Aumentano i contagi anche in Francia; dove in uno chalet dell'Alta Savoia, 5 cittadini britannici – fra i quali un bambino – hanno contratto la malattia. In giornata anche l'evacuazione da Wuhan – a bordo di un aereo britannico – di 9 italiani; compreso il 17enne che non era potuto partire per la febbre. Per una loro connazionale, rimpatriata in precedenza, è stato deciso intanto il trasferimento precauzionale allo Spallanzani; pur essendo la donna negativa, al momento, al test del coronavirus, ma affetta – a quanto pare - solo da congiuntivite. Situazione costantemente sotto controllo, infine, a San Marino. “Al momento – fa sapere il Capo della Protezione Civile, Fabio Berardi – restano valide le prescrizioni già indicate nell'ultima riunione del coordinamento per le emergenze sanitarie”; composto dalla Direzione sanitaria dell'ISS, dalla Direzione dell'Authority sanitaria, e dalla protezione civile. “Non è cambiato nulla – aggiunge Berardi -. Il gruppo continua a monitorare la situazione e si aggiornerà Martedì alle 13”.


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