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Coronavirus: sindacati chiedono al governo comportamenti omogenei per frontalieri

11 mar 2020
@cdt.ch
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Il coordinamento frontalieri di Cgil Cisl e Uil chiede ai Governi cantonali svizzeri di Bellinzona (Ticino), Coira (Grigioni) e Sion (Vallese) una "riflessione per un approccio solidaristico tra le aree confinanti di fronte alle grandi difficoltà che il sistema sanitario delle regioni subalpine si troverà inevitabilmente ad affrontare di fronte al rischio pandemia". Lo si legge in una nota in cui le organizzazioni denunciano "atteggiamenti differenti" lungo i confini del Paese.
"La gran parte dei lavoratori frontalieri - spiegano - da lunedì mattina ha potuto recarsi sul posto di lavoro in Svizzera, San Marino, Francia e Principato di Monaco, dove, in modo differenziato, sono stati segnalati solo problemi di congestione". Per Austria, Slovenia, Albania e Malta, che hanno chiuso le frontiere, i sindacati chiedono alla Farnesina "un'iniziativa volta a chiarire i termini e le modalità della sospensione o della limitazione della libera circolazione presso i Governi dei Paesi confinanti". Quanto alla Svizzera, che non pone restrizioni per gli oltre 75 mila frontalieri, chiedono "provvedimenti volti ad incentivare l'uso del telelavoro".


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