Corruzione, per l'Anac il fenomeno è ancora molto invasivo e incisivo in Italia

La corruzione fenomeno sempre più transnazionale: se ne è parlato ad un convegno organizzato dall'Anac, l'autorità presieduta da Raffaele Cantone, che spera di lasciare indicatori affidabili per la prevenzione al termine dei 6 anni alla guida dell'ente.

Per combattere la corruzione non sono sufficienti interventi repressivi. Bisogna conoscerla a fondo per poterla combattere. E avere indicatori affidabili che riescano a testimoniare che le pratiche di prevenzione funzionino.
Il caso italiano si segnala per la presenza di dinamiche corruttive dai tratti incisivi e pervasivi, lo dimostrano studi anche recenti esaminati nel corso del convegno organizzato dall'Autorità Anticorruzione di Raffaele Cantone. Ad un campione rappresentativo della popolazione italiana, alla domanda se abbia pagato o si sia visto chiedere tangenti nell'arco dei 12 mesi per accedere a servizi pubblici essenziali, il 7% ha detto sì. Nel noto indice di percezione della corruzione nel 2016 l'Italia migliora leggermente nel punteggio ma rimane sempre al terzultimo posto tra i Paesi dell'Unione.
Servono regole per le lobby e le fondazioni e associazioni politiche, ammonisce Cantone, che vorrebbe lasciare un segno tangibile al termine dei sei anni alla guida dell'Anticorruzione.

Francesca Biliotti

Nel video l'intervento di Raffaele Cantone presidente Autorità Anticorruzione

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