Corte ONU: nel conflitto tra Serbi e Croati non ci fu genocidio

“Il caso è destituito di ogni fondamento”: non lasciano margine a dubbi o interpretazioni le parole del Giudice Peter Tromka, della Corte Internazionale di Giustizia dell'Onu dell'Aja. La verità giuridica – dunque – è che nei tragici anni della Guerra tra Serbi e Croati non ci fu un genocidio. Crimini... quelli si, purtroppo. Come il sanguinoso assedio dell'Armata Popolare Jugoslava a Vukovar, o la pulizia etnica nei confronti dei serbi della Krajina e della Slavonia. Ma secondo la Convenzione delle Nazioni Unite si prefigura un genocidio quando le azioni militari si propongono di distruggere in tutto o in parte un gruppo sulla base di ragioni etniche, razziali o religiose; non sarebbe stato questo il caso. La decisione di oggi ha deluso Zagabria - che per prima si rivolse all'Aja, chiedendo ingenti risarcimenti -, ma non giunge inaspettata: già nel 2007 – a proposito del massacro di Srebrenica, in Bosnia – la Corte stabilì che la Serbia non era imputabile di genocidio, ma solo di non aver agito per impedirlo. Nel 2010 Belgrado presentò una controdenuncia, nei confronti della Croazia, anche questa – oggi - bocciata dai Giudici. Il presidente serbo Nikolic è comunque soddisfatto. Di fatto, i giudici dell'Onu hanno voluto lanciare un messaggio di riconciliazione tra i due Paesi, oggi indipendenti, rivolti all'integrazione europea e in fase di normalizzazione dei rapporti bilaterali

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