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Covid San Marino: 24 nuovi contagi e un ricovero in più, le raccomandazioni dei medici per festività sobrie

di Filippo Mariotti
17 dic 2020
Covid San Marino: 24 nuovi contagi e un ricovero in più, le raccomandazioni dei medici per festività sobrie

Alla mezzanotte di ieri, a San Marino si registrano 24 nuovi contagiati su 237 tamponi effettuati. Otto i guariti. Non si registrano decessi che quindi rimangono 12 nella cosiddetta “seconda ondata”. 21 i ricoverati in ospedale, di cui 15 nel reparto Covid e 6 in Terapia Intensiva (uno in più rispetto alle 24 ore precedenti). A questi si aggiungono tre pazienti non-Covid nel blocco operatorio. La Terapia Intensiva, dunque, come rimarca in conferenza stampa il direttore sanitario, Sergio Rabini, ospita nove persone. L'indice di contagiosità, sottolinea la dottoressa Stefanelli, responsabile comunicazione Urp è di poco superiore al 10%. Rabini e Stefanelli che, ricordando gli ultimi decessi avvenuti in Repubblica, rivolgono le condoglianze a parenti e amici delle vittime. Sottolineano inoltre l'importanza del rispetto delle regole (lavaggio frequente delle mani, uso della mascherina e distanziamento personale), anche, e soprattutto, per le festività natalizie. “Anche in casa, in presenza di non familiari, è doveroso usare la mascherina”, rimarcano. 

La dottoressa Francesca Masi, dirigente del Dipartimento prevenzione dell'Iss, ringrazia tutti gli operatori impegnati nell'attività di contact tracing e del servizio telefonico. Professionisti che, con grande senso di responsabilità, stanno fornendo un supporto ulteriore rispetto al loro lavoro ordinario. Responsabilità che dovrebbe essere da monito anche per i cittadini. Dal 9 novembre sono state visitate una ottantina di aziende in cui si sono verificati casi positivi e sono stati eseguiti 1850 tamponi di contatti stretti, di cui 642 di inizio quarantena (che hanno fatto riscontrare una positività del 12%) e 1206 di fine quarantena (con una percentuale di positività del 5%). Persone, dunque, intercettate anche se asintomatiche. “È un successo di prevenzione – afferma - perché sono stati isolati in modo che non potessero contagiare”. La dottoressa Masi fa presente che le misure di prevenzione aiutano anche a mitigare il contagio dell'influenza stagionale, a patto che la mascherina si usi nella maniera corretta (mai sotto al naso). “Quella di stoffa – rileva - è meno protettiva rispetto a quella chirurgica, quindi per ambienti con la presenza di soggetti fragili è più indicata quest'ultima”. 

La dottoressa Laura Viola, direttrice della Pediatria, fa un resoconto dell'andamento dei contagi negli under 14. Dall'8 ottobre sono state 'tamponate' 60 classi delle elementari e 29 delle medie. E sottolinea la velocità e la capillarità dei tamponi tanto che in 24 ore, o al massimo 48 se nel mezzo c'è la domenica, si riesce ad effettuare il tampone ad una intera classe e quindi riammettere i bambini a scuola. “La prevenzione – come già sottolineato dalla dottoressa Masi - ha fatto sì che finora ci siano stati molti meno casi d'influenza”, afferma la dottoressa Viola. Lo stesso vale per le visite pediatriche. Una diminuzione dovuto proprio all'uso costante della mascherina. La prima ondata – rileva ancora – aveva una percentuale dell'1,7 – 1,9 % fra bambini con età inferiore ai 14 anni, mentre la seconda ha alzato la percentuale sopra il 7. Solo in un paio di casi, sugli oltre 100 rilevati, i bambini hanno riscontrato sintomi febbrili. La dottoressa Viola sottolinea anche come ancora non si sia parlato di vaccino anti-Covid in età pediatrica. Poi la risposta della dottoressa a diverse domande, vertenti sullo stessa tema, che arrivano dai genitori che chiedono che sia possibile sottoporre i figli a tampone, anche a pagamento, per poterli portare ' in sicurezza' dai nonni. “Non ho problemi a fare il tampone – riponde la dottoressa – ma deve essere chiaro che questo non tutela gli anziani, perché il virus ha un periodo di incubazione e in cui il tampone non lo rileva”. Infine sottolinea che se i bambini vengono 'tamponati' perché contatti stretti (come accade in caso di una positività a scuola), loro e i familiari sono da considerarsi in quarantena fiduciaria per 10 giorni, quindi sia i bimbi che le loro famiglie possono recarsi solo a scuola o a lavoro.  



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