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Credito Sammarinese: altri due conti sotto osservazione. Sono intestati al genero di Vincenzo Barbieri

30 lug 2011
“Quel deposito di 1 milione e 300 mila euro era solo una parte di un versamento molto più consistente”. Lo affermano i magistrati che conducono l’indagine Decollo 3, partita dall’inchiesta su un colossale traffico di sostanze stupefacenti fra la Colombia e l’Italia. La prima trance di 650 mila euro è stata versata il 28 dicembre scorso, la seconda, dello stesso importo, i primi giorni di gennaio. In totale sarebbero dovuti arrivare, nelle casse del Credito Sammarinese, 15 milioni di euro. Una cifra importante, la stessa richiesta da Amati per cedere il 57 per cento delle quote del pacchetto azionario alla Banca di Rio de Janeiro, operazione sfumata con l’arresto del direttore e il contestuale commissariamento. Una coincidenza che fa sospettare agli inquirenti che, forse, dietro quei versamenti potesse celarsi l’intenzione di entrare in possesso della banca, ma questo, ovviamente è da dimostrare. Intanto emerge qualche dettaglio sul quale si intende fare chiarezza. Domenico Macrì, il Gran Cerimoniere dell’organizzazione massonica Grande Oriente d’Italia, ora sospeso, era un procacciatore d’affari del Credito Sammarinese, insieme alla sua compagna, Barbara Gabba. Entrambi erano titolari di un contratto di collaborazione firmato dal Presidente, Lucio Amati, con il quale, oltre a conferire l’incarico di intercettare nuovi clienti per la banca, si riconosce loro una percentuale sui depositi aperti, in misura del 2%. E’ Macrì, spiega Vendemini durante il primo interrogatorio, a favorire il contatto con il commercialista Calabrese, Domenico Lubiana, che propone all’ex Direttore Generale di aprire il conto di Vincenzo Barbieri, dimorante a Bologna, condannato per narcotraffico e ucciso a San Calogero il 12 marzo scorso. E dalle indagini emergono altri due conti sui quali si concentrano le attenzioni dei magistrati: sono intestati a Giorgio Galiano, sempre di Vibo Valentia, che il 24 gennaio, attraverso bonifici effettuati da Vincenzo Barbieri, deposita oltre un milione di euro. Galiano, 36 anni, è genero di Barbieri; nel 1999 era stato coinvolto nell’operazione antidroga “Martiri d’Ungheria” e attualmente si troverebbe sotto processo in Calabria per usura, nell’ambito dell’operazione denominata “Pinocchio”. Il suo nome figura tra le dieci persone arrestate ieri nell’operazione “Decollo Money”.

s.b.

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