Credito Sammarinese. I legali di Vendemini si preparano a presentare richiesta di libertà provvisoria

Credito Sammarinese. I legali di Vendemini si preparano a presentare richiesta di libertà provvisoria.
Sono indagini complesse e delicate quelle che stanno impegnando i magistrati. I contatti fra il Tribunale di San Marino e la Procura di Catanzaro sono costanti, nell’intento di dipanare quella intricata matassa dell’inchiesta calabrese che tocca tre continenti. L’ex direttore generale, Valter Vendemini resta a disposizione della magistratura, nella sua casa di San Marino, agli arresti domiciliari. Per i suoi avvocati non sussiste alcun rischio di inquinamento delle prove, considerato che Vendemini è stato licenziato dalla Banca e quindi non più alcun accesso ad alcuna pratica, e che il Credito Sammarinese è sotto procedura di commissariamento, dunque rigorosamente blindato. Convinti non sussistano le ragioni per la custodia cautelare, seppure agli arresti domiciliari, si apprestano a presentare domanda di libertà provvisoria per il loro assistito. Con tutta probabilità la depositeranno la prossima settimana, rispettando i tempi necessari alla magistratura per completare le indagini, considerato che nel dispositivo di concessione dei domiciliari si precisava proprio che sarebbero state indispensabili altre verifiche. Intanto il Commissario, Nunziato Caliò, ha incontrato, come previsto le organizzazioni sindacali. Ha ribadito loro la complessità della situazione, rimarcato il rigore del lavoro per fare chiarezza, assicurata la volontà di individuare soluzioni per le condizioni dei dipendenti in conseguenza del blocco dei pagamenti. Un’ipotesi percorribile, ancora da valutare, potrebbe essere quella di pagare in contanti gli stipendi di luglio, evitando il deposito sul conto e consentendo così la disponibilità immediata delle somme spettanti. La banca solitamente procede al versamento degli stipendi il 4 del mese, non si esclude la possibilità di anticipare la scadenza per quelle situazioni di maggiore necessità. Caliò ha confermato ai sindacati che l’obiettivo è quello di salvaguardare le posizioni dei lavoratori e più in generale dell’azienda e del suo valore.

Sergio Barducci

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