La Crimea chiede l'aiuto della Russia

La Crimea chiede l'aiuto della Russia.
Il neo premier della Crimea Aksionov ha chiesto l'aiuto del presidente russo Putin per restaurare la 'pace e la calma nella regione' ed il Cremlino non ha fatto attendere la sua risposta positiva facendo sapere che non ignorerà la richiesta di aiuto. La tensione nella penisola sul Mar nero resta alta, e gruppi di cosacchi russi pattugliano il checkpoint nei pressi di Armiansk; uomini armati sono schierati a protezione del parlamento di
Sinferopoli. Offensiva anche sul fronte economico: Gazprom avverte che l'Ucraina ha debito di gas non pagato alla Russia pari a 1,55 miliardi di dollari e il prezzo di favore accordato a Kiev da Mosca potrebbe essere messo in discussione. Kiev mantiene la calma e assicura che l'Ucraina si rifiuta di rispondere 'con la forza' alla 'provocazione' russa. Mosca ha invece denunciato che "uomini armati non identificati mandati da Kiev hanno tentato di occupare l'edificio del ministero dell'interno della Repubblica autonoma di Crimea nelle prime ore di oggi", un'azione sventata dalla "risoluta azione delle unita' di autodifesa" filorusse. Il ministro della Difesa ucraino, Igor Peniuk riferisce che la Russia ha inviato 30 blindati russi in Crimea e 6mila soldati. I rinforzi sono iniziati ieri senza "preavviso o il permesso dell'Ucraina, in contrasto con i principi di non ingerenza negli affari degli stati confinanti. E' stato anticipato poi dal 25 maggio al 30 marzo il referendum sullo status della Crimea: lo ha confermato il portavoce del premier filo russo della Crimea Serghei Aksenov.

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