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Criminal Minds: altri particolari dall’ordinanza di custodia cautelare

17 gen 2012
Criminal Minds: altri particolari dall’ordinanza di custodia cautelare
Criminal Minds: altri particolari dall’ordinanza di custodia cautelare
Era nel mirino della Finanza per le accuse di esterovestizione. E proprio dalla Finanza, insospettabilmente, riceveva informazioni privilegiate, che dovevano rimanere segrete. Sua “talpa”, secondo gli inquirenti, era il maresciallo Enrico Nanna, che aveva iniziato a collaborare con Salvatore Vargiu, titolare della società di investigazioni CIO di San Marino, che aveva ricevuto l’incarico di reperire informazioni proprio dalla Karnak e che in realtà svolgeva attività di dossieraggio. Per le sue scottanti rivelazioni, Nanna aveva ricevuto soldi, depositati a San Marino. Bianchini, tramite la finanziaria Fingestus, aveva poi concesso prestiti ad un imprenditore anconetano andato fallito, Claudio Vitalucci, ed aveva ricevuto anche 1milione e 800mila euro, provento della bancarotta fraudolenta. Secondo gli inquirenti, la Fingestus ha così aiutato l’imprenditore a distrarre fondi. Proprio la pretesa restituzione di somme è stata la causa scatenante di reciproche estorsioni tra i due imprenditori. Vitalucci, accompagnato da Roberto Fonti e Matteo Amici, aveva minacciato Bianchini nel parcheggio del Grand Hotel Primavera di Borgo, alla presenza di Riccardo Ricciardi, di fatto uomo di Bianchini alla società di autonoleggio MB Class di Dogana, amministrata da Bruno Platone, già arrestato nell’operazione Vulcano. Vitalucci, a sua volta, era stato minacciato da Ricciardi in un ufficio dell’Admiral Point: erano volati un estintore, un tavolo e delle sedie, poi Vitalucci era stato fatto sporgere dalla finestra del quarto piano con la minaccia di essere gettato di sotto. Per far desistere l’imprenditore anconetano, erano stati calati gli “assi da novanta”, come li ha definiti la Finanza: Giovanni Pascarella, poi deceduto, e Pasquale Gallo, attuale reggente dell’associazione per delinquere Gallo-Cavalieri: due affiliati del clan erano anche guardiaspalla di Bianchini. Da un’intercettazione emerge il nome di Ardian Kazazi, amico dell’imprenditore anconetano, grazie al quale gli inquirenti hanno scoperto il giro di prostituzione a Misano, l’attività del night club e il traffico di droga. E l’ex comandante della Gendarmeria Zechini? Secondo gli inquirenti, con Ricciardi aveva “legami assai stretti, sicuramente non condivisibili e non sempre chiari”, perché gli riferiva notizie relative all’ufficio e ad indagini in corso.

Francesca Biliotti

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