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Criptovalute: emanato regolamento. Ora si guarda all'identità digitale

Righi: "Gli operatori che vogliono lavorare seriamente in questo settore cercano norme chiare. Abbiamo cercato di fornirle prima di altri"

di Monica Fabbri
25 ott 2021

Con l'emanazione del regolamento da parte di Banca Centrale “per il servizio di custodia di asset virtuali da parte di banche”, il Decreto Delegato ratificato a giugno diventa operativo. Si stabiliscono, tra le altre cose, modalità e tempi di verifica dei requisiti; disciplina sul procedimento autorizzativo e cause della sua sospensione. Con questo passaggio tecnico, ora San Marino ha le carte in regola per aprirsi ad un mercato, quello delle criptovalute, in fortissima crescita, legato al valore aggiunto e non alla dimensione territoriale. Ed essendo fra i primi paesi a normare la materia, può giocare d'anticipo.



“Dare un perimetro di normativa chiaro è l'elemento di competitività che volevamo raggiungere, lavorando velocemente con tutte le parti in causa. E' ciò che cercano tutti gli operatori che vogliono lavorare seriamente in questo settore e abbiamo cercato di fornirlo prima di altri”, commenta il Segretario all'Industria Fabio Righi, che ora guarda alla normativa dedicata all'identità digitale: "Già c'è nel pubblico ma deve essere implementata nel settore privato”. Spera in una definizione entro l'anno, “al massimo all'inizio dell'anno prossimo, per mettere quel mattoncino che non solo aprirebbe ulteriori servizi ma faciliterebbe anche il dialogo fra imprenditori e pubblica amministrazione, gap ancora da colmare”.

Ci sono molti settori legati alle nuove tecnologie da esplorare: “Tutti – dice Righi - possono essere rivisti in chiave digitale e fornire soluzioni all'avanguardia. San Marino si presta bene a questo tipo di attività, perché è un ecosistema piccolo ma allo stesso tempo complesso ed autonomo, e che quindi può diventare un hub tecnologico importante anche per grandi realtà come quelle che già si sono affacciate sul nostro scenario”. Cita Amazon e Alipay, ma anche paypal e “altri colossi che seguono soluzioni tecnologiche e che possono trovare nella Repubblica di San Marino un interesse a realizzare partnership, portandoci avanti anni rispetto ad altri paesi”.




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