Crocifisso a scuola, è polemica anche a San Marino

Crocifisso a scuola, è polemica anche a San Marino.
La sentenza non è passata in giudicato, quindi al momento è inapplicabile, inoltre il Governo italiano ha annunciato ricorso. Sì, perché quanto deciso dalla Corte di Strasburgo vale solo per l’Italia. Ma gli Stati che riscontrano al loro interno una situazione analoga, ed è il caso di San Marino, dovrebbero cercare di uniformarsi, una volta la sentenza divenuta legge. La prima reazione è del Segretario alla Pubblica Istruzione verso un dispositivo che mira a negare l’identità di popoli e l’innegabile radice cattolica di tutta l’Europa. L’obiettivo dichiarato è quello di affermare la laicità dello Stato ma il tentativo, piuttosto palese per Morri, è di affermare e diffondere una cultura direttamente discendente ed erede di quelle ideologie che la storia ha condannato. Cioè i regimi totalitaristici. “Mentre i valori del cristianesimo e del giudaismo - scrive Morri - hanno sempre affermato la libertà della ricerca di Dio, le menti intellettualmente povere hanno sempre negato sia la libertà che la ricerca. La disputa sul crocifisso rischia di segnare una regressione culturale e politica, perché limitativa della libertà di pensiero e delle sue manifestazioni, il vero pericolo è di livellare le esperienze religiose in nome della laicità e a costo di contraddire una sensibilità senza dubbio maggioritaria”.
Inevitabile anche lo scontro tra partiti. I primi a scende in campo Sinistra Unita e DdC. Per i primi una decisione che rappresenta un traguardo importantissimo verso l’affermazione di uno Stato laico. “La nostra speranza – dichiara Su – è che dopo una sentenza così autorevole si possa anche a San Marino riflettere sul significato di rispetto ed uguaglianza”. Di tutt’altra opinione i Democratici di Centro. La scelta della Corte Europea non solo è inquietante ma è frutto della mancanza del riconoscimento delle radici cristiane dell’Europa nella sua stessa Costituzione. “Nessun crocifisso – affermano i DdC – ha mai pregiudicato la possibilità di crescere e fare scelte nella piena libertà”.

La reazione del vescovo Negri

Giovanna Bartolucci

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