Cyberspionaggio: spiati i computer di Renzi, Bankitalia e delle Camere

La polizia postale delle comunicazioni scopre una centrale di cyberspionaggio che agiva contro istituzioni e pubbliche amministrazioni: due gli arrestati.

Fratello e sorella di 45 e 49 anni, Giulio e Francesca Maria Occhionero, lui ingegnere nucleare, residenti a Londra ma domiciliati a Roma, con l'hobby del cyberspionaggio.
Grazie ad una estesa rete di computer preliminarmente infettati tramite la diffusione di un malware, denominato “Eye Pyramid”, dal quale prende anche il nome l'operazione degli investigatori del Centro nazionale anticrimine informatico, il duo per anni ha acquisito dalle numerosissime vittime prescelte notizie riservate, dati sensibili, informazioni, gelosamente custodite su impianti informatici statunitensi, ora finiti sotto sequestro.
Ma chi erano gli spiati? Qui sta il bello: non solo gli appartenenti ad una loggia massonica, archiviati sotto la sigla “Bros”, fratelli, ma anche “Politicians Business”, esponenti politici di spicco, catalogati nella cartella “Pobu”.
Esponenti come Matteo Renzi, o almeno il suo sito, Mario Draghi, l'ex premier Mario Monti, e il comandante della Guardia di Finanza Saverio Capolupo.
E ancora, il cardinale Gianfranco Ravasi, Daniele Capezzone, Ignazio La Russa, Fabrizio Cicchitto, Piero Fassino. Sarebbero stati violati anche i portali della Banca d'Italia, quelli della Camera dei Deputati e del Senato, ma anche del Pd.
Sono stati contestati i reati di procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato, accesso abusivo a sistema informatico aggravato ed intercettazione illecita di comunicazioni informatiche o telematiche.

Francesca Biliotti

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