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Da Roma a San Marino per curare il figlio autistico: “Qui le persone vengono prima della burocrazia”

Una madre denuncia all'Ansa l’assenza di assistenza e terapie nella Capitale e trova accoglienza e cure sul Titano. “Siamo fuggiti non per scelta, ma per sopravvivenza”.

16 giu 2025

È la storia di un 12enne autistico lasciato senza tutele, a cui sono state sospese terapia e assistenza. Ma è anche la storia di sua madre, che ha deciso di lasciare Roma con i due figli per cercare una nuova vita a San Marino e in Romagna, “dove le persone hanno ancora cuore”.

Questa mamma è Sara Guglielmi, e il figlio minore è affetto da disabilità grave riconosciuta in base alla legge 104 del 1992. Il figlio maggiore, con grande senso di responsabilità, ha affiancato giorno e notte la madre nella cura del fratellino.

Ma Roma, denuncia la donna, “ha smesso di garantire i diritti fondamentali”, nonostante istituzioni e servizi siano dichiarati sulla carta. Sono state sospese sia le terapie domiciliari di autonomia che il programma pubblico di assistenza educativa per minori con disabilità.

Nulla è servito” – racconta – “ho mostrato foto, dettagli clinici, video, sintomi”. Dal 2022, la risposta di molti medici e infettivologi è rimasta invariata: “non esiste nulla, né in Italia né al mondo, che colpisca così tanti organi insieme”.

Così Sara ha preso una decisione radicale: ha lasciato tutto. Con i suoi due figli ha scelto un luogo dove, dice, “si curano prima le persone”: la Repubblica di San Marino. Una terra piccola, sì, ma dove – parole sue – “tutto funziona”.

Le persone sono sorridenti, gentili, e l’accoglienza è concreta” – continua – “non promesse o burocrazia”. Una madre e due figli, conclude, “hanno lasciato Roma non per scelta, ma per sopravvivenza”.

Intanto, le istituzioni tacciono. E nessuno si chiede davvero cosa stia succedendo.





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