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Decade il monopolio di latte fresco a San Marino, Michelotti: "Richiesta di proroga arrivata tardi"

Le attività commerciali garantivano alla Centrale entrate sicure. Ora potranno rifornirsi dove vogliono. Preoccupazione del Presidente della cooperativa e soddisfazione, sui social, di Zafferani

di Monica Fabbri
21 nov 2019
Decade il monopolio di latte fresco a San Marino, Michelotti: "Richiesta di proroga arrivata tardi"
Decade il monopolio di latte fresco a San Marino, Michelotti: "Richiesta di proroga arrivata tardi"

Cade il monopolio sulla vendita del latte in Repubblica. Dal primo novembre possono essere commercializzati sul territorio latte fresco di altra provenienza oltre a quella della storica Azienda autonoma Centrale del latte, prima azienda statale poi venduta nel 2014 dal Governo a produttori sammarinesi uniti in cooperativa. Con la cessione temporanea a privati, si stabiliva un periodo di tempo, fino al primo novembre di quest'anno, in cui il monopolio della Centrale del latte - attraverso la quale venivano commercializzati anche tutti i prodotti provenienti dall'estero - sarebbe stato mantenuto.

Era stata chiesta una proroga della cosiddetta “zona bianca”, concessa a suo tempo dal Governo per permettere al consorzio di produttori agricoli di coprire le spese per rimettere a norma l'edificio. La Centrale del latte, una particolarità tutta sammarinese, è stata nazionalizzata nel 1970 e successivamente trasformata in azienda autonoma di Stato per poi essere venduta nel 2014, appunto, ai produttori sammarinesi.

“Ho portato la questione in Congresso non appena mi è arrivata la richiesta ma eravamo già in ritardo” – spiega Augusto Michelotti. “È stata respinta – continua - perché era necessario, non una semplice delibera, ma un Decreto Legge e in ordinaria amministrazione i decreti non si fanno”. Dunque, la concessione di monopolio è automaticamente decaduta. “La crisi è stata talmente veloce e improvvisa – osserva a malincuore Michelotti - che non abbiamo fatto in tempo a fare molte cose, compresa questa”.

Il Segretario ci aveva assicurato incontri con il Congresso di Stato ma si è andati per le lunghe senza riuscire a parlare con nessuno” - afferma con amarezza il presidente della cooperativa. “Abbiamo inviato una lettera in extremis ma ormai era caduto il Governo”. Ugo Bonifazi non nasconde la preoccupazione. “La struttura era fatiscente e abbiamo speso molto più di quanto preventivato. La "zona bianca" – spiega – ci garantiva il modo di tirare avanti”. La Centrale ha 14 dipendenti a carico e un fatturato di oltre due milioni. “Spese ne abbiamo – continua Bonifazi - spero che la gente continui ad avere fiducia in noi e che ci tenga ad avere un prodotto locale”.

Intanto il primo commento, sui social, arriva dal Segretario all'Industria Zafferani, che chiarisce: La maggioranza del Congresso era comunque fermamente contraria alla proroga di una norma “illiberale”. I prezzi – aggiunge – finalmente caleranno a vantaggio dei consumatori.

Sarà il prossimo Governo a decidere se prolungare il monopolio. 


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