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Decreto a sostegno degli operatori turistici: la CSU chiede equità nei ristori

"Si tratta di un provvedimento necessario - spiega il sindacato - ma sui criteri servono approfondimenti"

di Giacomo Barducci
23 gen 2022
Uno striscione nella protesta del 19 gennaio
Uno striscione nella protesta del 19 gennaio

La Centrale Sindacale Unitaria fa il punto sul decreto n°4 del 17 gennaio sui ristori per le agenzie di viaggio e i tour operator che proprio nei giorni scorsi avevano manifestato davanti al Kursaal in concomitanza con i lavori del Consiglio Grande e Generale. Già ad inizio della crisi sanitaria la CSU aveva chiesto l’istituzione di un fondo straordinario per aiutare i cittadini e le imprese più in difficoltà. “Vista la profonda crisi del settore a causa della pandemia - sottolinea la Centrale Sindacale Unitaria - si tratta di un intervento necessario. Ci preme però evidenziare che i criteri di erogazione di queste risorse non risultino così rigorosi e selettivi come è avvenuto con il sostegno alle famiglie in difficoltà economica”.

Per l'erogazione dei ristori alle aziende, spiega la CSU, è necessario applicare criteri stringenti e selettivi. Il comparto, fanno notare, è senza dubbio in forte crisi, ma non tutti gli operatori turistici sono nella stessa condizione; vi sono anche aziende del settore che hanno assunto personale nelle ultime settimane.

Sullo strumento della CIG straordinaria la la Centrale Sindacale Unitaria ricorda che si è spesa, sin da inizio pandemia, per ottenere le proroghe necessario. Questo strumento, spiegano, ha consentito di sostenere economicamente i lavoratori e per le aziende di azzerare il costo della manodopera inattiva. La data di scadenza della proroga è fissata al 31 marzo: “Se anche dopo questa data la situazione non migliorerà – spiega la CSU – l'intento sarà quello di ottenere una ulteriore proroga di questo fondamentale strumento a sostegno di lavoratori e aziende”.





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