Decreto badanti: più trasparenza, meno burocrazia

Tutte straniere, per lo più dell'Europa dell'est. Sono 450 quelle dedite alla assistenza degli anziani, 20 impegnate nella cura di persone disabili. Erano 250 nel 2004. Una figura sempre più richiesta, per una popolazione che vede aumentare le aspettative di vita. E le norme stabilite nel 2004 andavano adeguate.
Meno burocrazia a carico di famiglie e anziani con un solo Sportello Assistenza al quale rivolgersi per le pratiche (Restano ferme le certificazioni da espletare al Tribunale e alla Gendarmeria), anche un sito per regolare online adempimenti e scaricare modulistica.
Passo importante, poi, quello che vede spostare dagli attuali 11 mesi ai 4 anni la durata dei permessi: andranno regolarizzati ogni anno, ma restando in territorio e garantendo così continuità nell'assistenza. “In linea con la politica dell'esecutivo – dice Mussoni – per rafforzare una servizio alla cittadinanza anziana, migliorandone la qualità della vita”.
Meno burocrazia, ma anche più trasparenza e garanzie per le lavoratrici, con l'effetto di correggere distorsioni e incidere positivamente nell'eliminazione del lavoro irregolare. E' il segretario Belluzzi a specificare alcuni degli interventi previsti dal decreto: la definizione dei limiti d'età per prestare servizio – dai 18 ai 65 anni – o fino ai 68 se sia l'assistito a richiederlo. La possibilità per la badante di prestare la sua attività anche su due famiglie. Una volta terminato il rapporto di lavoro, la permanenza in territorio per altri 3 mesi, con l'iscrizione alle liste del lavoro provvisorio.
Dai segretari anche la replica alle obiezioni mosse in aula da Rete, su una attività che toglierebbe posti di lavoro ai cittadini e residenti: “I sammarinesi – dicono - hanno come sempre la precedenza, ma, stando alle analisi, manca del tutto la domanda interna in questo settore”.

Nel video, le interviste ai segretari alla Sanità, Francesco Mussoni e al Lavoro, Iro Belluzzi

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