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Decreto inclusione lavorativa: Cds ONU apre il confronto per una norma "giusta"

30 mar 2017
Maria Chiara Baglioni
Maria Chiara Baglioni
Perché il diritto al lavoro non resti una enunciazione ideale, ma sia parte fondamentale dell'azione politica nel garantirne effettiva esigibilità. Sul piano normativo, il richiamo va non solo alla convenzione ONU, da parte della Commissione nata proprio per garantirne l'attuazione, ma anche alla legge quadro del 2015 sull'inclusione sociale e diritti delle persone con disabilità.
Il presidente Maria Chiara Baglioni sottolinea il valore del lavoro per i disabili: “una restituzione di storia personale, una restituzione della persona alla storia della sua comunità”, ma anche come sia soprattutto l'inclusione lavorativa ad incontrare i maggiori ostacoli di effettiva realizzazione. Enuncia le necessità delle famiglie: l'attivazione di sostegni da parte delle istituzioni e della comunità; la presenza di operatori che sappiano individuare le potenzialità e le abilità professionali del disabile nella consapevolezza di come sia necessario un collegamento stretto con il mondo del lavoro - imprenditori, sindacati e servizi - per elaborare percorsi e progetti mirati. Da qui la richiesta della Cds ONU di essere parte attiva nella elaborazione del decreto previsto dalla legge quadro, coinvolgendo tutte le parti sammarinesi, nonché fornendo esempi virtuosi dai territori limitrofi, in un momento di confronto: già fissato per il prossimo10 aprile, sarà occasione per lanciare le linee guide per l'avvio del decreto all'iter legislativo.

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