Dibattito PEC, interviene l’Ufficio Programmazione

Diverse le differenze tra le due realtà, così come è differente la struttura tecnologica. In Italia per ora, è previsto un solo canale esclusivo di comunicazione tra PA e cittadino. A San Marino invece si è partiti dai servizi e dalla realizzazione degli strumenti di gestione. Sono in fase di avanzata realizzazione i servizi per la dichiarazione dei redditi on-line, le richieste verso l’Ufficio del Lavoro, la trasmissione dei documenti societari verso il tribunale. Quindi in poco tempo sarebbe possibile renderli utilizzabili tramite web sicuro. La Posta elettronica certificata italiana, invece, dopo anni di sperimentazione presenta ancora punti deboli. Tre i canali individuati a San Marino per mettere in comunicazione cittadini e PA. La posta elettronica statale, in pratica ogni sammarinese avrebbe una casella di posta. La possibilità di connettersi on-line per scambiarsi documentazione elettronica con un sistema di autenticazione e la creazione per ogni cittadino di una casella documentale in cui i pubblici uffici possono riversare ciò che interessa al singolo. Il sistema italiano invece presenta ancora punti deboli, come ad esempio la validazione dei documenti. L’Ufficio Programmazione inoltre precisa che per quanto riguarda i certificati di firma digitale qualunque impresa privata interna può ottenere la gestione degli stessi. Il problema è il costo totale dell’operazione a carico delle società private difficilmente ripagati dal nostro piccolo bacino d’utenza.

Myriam Simoncini

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