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Dichiarazione dei patrimoni posseduti all'estero: per ANIS ed Ordine dei Commercialisti sanzioni spropositate

di Giacomo Barducci
10 dic 2021
Dichiarazione dei patrimoni posseduti all'estero: per ANIS ed Ordine dei Commercialisti sanzioni spropositate

Si avvicina il periodo dedicato a bilanci societari e dichiarazioni dei redditi e proprio su questo punto sono state introdotte in Repubblica importanti novità riguardo le attività patrimoniali, finanziare e quote societarie possedute all'estero. Con l'adozione del decreto delegato 196 del 7 dicembre 2021 infatti, dovranno essere dichiarate tutte le attività finanziarie, come i conti correnti, patrimoniali e quote societarie estere possedute dal contribuente; sia direttamente che indirettamente per interposta persona. In caso di omesse dichiarazione, che dovranno essere presentate entro il 31 dicembre, sono previste sanzioni pari al 20% dell'ammontare degli importi non dichiarati, con un minimo di 1.000 euro. Per importi superiori a 100.000 euro o 500.000 in caso di immobili, la sanzione è del 30% sulla parte eccedente dei valori.



Misure, sottolinea ANIS, sproporzionate rispetto al fine meramente dichiarativo, non sono infatti previste imposte su questo tipo di patrimoni. L'intervento, aggiunge ANIS, sta generando un impatto molto negativo sul sistema economico sammarinese, perché palesa un atteggiamento contro l’impresa, sia nei confronti di quanti già operano in territorio, sia per quanto riguarda l’attrattività verso nuovi imprenditori e investitori.

Anche l'Ordine dei Commercialisti e degli esperti contabili di San Marino chiede di rivedere le misure: “Molte persone non sono nemmeno a conoscenza di quali beni dover dichiarare” spiega la presidente dell'Ordine, Manuela Graziani. “Avevamo inoltre chiesto una proroga della scadenza al 31 marzo – aggiunge - ma nemmeno questo ci è stato concesso”.




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