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Divieto di fumare in macchina, dubbi sulla sua applicabilità

22 lug 2008
Fumatrice
Fumatrice
Il ritorno mediatico c’è stato. La sigaretta vietata in auto, a San Marino, ha fatto notizia anche in Italia. Una norma d’avanguardia, si è detto. Oggi ci si pensa due volte prima di accendere una sigaretta all’interno della propria autovettura. Ma del divieto, nel nuovo codice della strada, entrato in vigore nel maggio scorso, non c’è traccia. La norma, ci è stato spiegato, è infatti tratta dalla legge sulla tutela della salute pubblica dall’esposizione al fumo di tabacco. La numero 52 del marzo del 2008.
Dunque il divieto, nelle intenzioni del legislatore, non sarebbe stato pensato come misura per prevenire incidenti stradali. Questa la prima deduzione, la più ovvia. Ora, se andiamo a leggere il testo della legge 52 non c’è un passo che vieti espressamente al conducente di una autovettura di fumare.
Il nodo della questione sarebbe l’articolo 5. Alla lettera “b” è scritto testualmente che è possibile derogare al divieto di fumare “sui mezzi di trasporto privati, per i passeggeri, dietro autorizzazione del conducente”. Il divieto di fumo per chi guida, quindi, sarebbe implicito. Il conducente può solo consentire ai passeggeri di fumare ma non può fumare egli stesso. Per alcuni si tratterebbe di una forzatura; è garantito, in questo modo, il principio della tassatività, quel principio cioè che consente ogni comportamento non espressamente vietato dalla legge? Per il momento non è dato saperlo: la Polizia Civile, fino ad ora, non ha multato nessuno per guida con sigaretta. Dunque nessun ricorso e nessuna giurisprudenza su questa fattispecie.

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