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Dolomiti: stato di semi abbandono per siti archeologici

7 set 2013
Dolomiti: stato di semi abbandono per siti archeologici
Dolomiti: stato di semi abbandono per siti archeologici
Le Dolomiti sono da qualche anno 'patrimonio dell'Umanità' decretato dall'Unesco, ma i suoi due maggiori siti archeologici appaiono, agli occhi di tanti visitatori, in uno stato di semi abbandono. Sono quelli delle 'orme di dinosauro', sul Pelmo, e della sepoltura dell'uomo mesolitico a Mondeval de Sora, in territorio bellunese. Il primo non ha neppure un'indicazione, un cartello che ne spieghi la natura, il secondo mostra una vecchia tabella arrugginita con informazioni ridotte all'osso. I turisti e gli appassionati di montagna che anche in questa estate arrivano a visitarli restano increduli di fronte all'assenza di valorizzazione dei due siti preistorici. Lo testimoniano le rimostranze che ospiti italiani e stranieri inoltrano al bel museo 'Vittorino Cazzetta' di Selva di Cadore (Belluno), dedicato all'archeologo sperimentale che li' scoprì, e che oggi ospita i resti mummificati del cacciatore mesolitico di Mondeval. Al museo si limitano ad ammettere la situazione, invitando i turisti a segnalarlo ai Comuni nei cui territori ricadono il masso delle impronte di Dinosauri risalenti a 200 mila anni fa, Zoldo Alto (Belluno), ed il masso erratico sotto il quale fu scoperto a metà degli anni '80 l'uomo mesolitico di Mondeval (circa 7.500 anni fa). I Comuni, naturalmente, sono alle prese con l'assenza di fondi e programmano interventi migliorativi per l'anno prossimo. La situazione peggiore appare quella del masso alla base del Pelmo che mostra una straordinaria serie di impronte di dinosauri erbivori del Triassico. Il sentiero teoricamente agevole che in circa un'ora-un'ora e 30 porta da Passo Staulanza al sito è quasi impraticabile nell'ultimo tratto. Ripido e scivoloso, su ghiaione e sfasciumi, non ha un cartello che ne indichi la pericolosità, soprattutto per le famiglie con bambini che vi si avventurano, ed in alto è privo di segnalazioni. Arrivando sotto al grande masso dolomitico l'ultima sorpresa: la tabella in legno che dovrebbe spiegarne l'origine è un semplice rettangolo bianco, talmente consunto dal tempo da non riportare più nemmeno la parola 'dinosauri'.

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