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Donna muore all'Italia in Miniatura dopo essere scesa dalla giostra

26 apr 2010
Dopo il brivido, la morte. Un balzo verso il cielo – 55 metri in poco più di un secondo – le urla per l’emozione e la gioia. Poi la donna chiude gli occhi, la testa riversa sul lato. Quando l’attrazione Sling Shot si ferma, vengono slacciate le cinture, boccheggia. Non c’è più nulla da fare. Parla chiaro il filmato registrato dalla telecamera installata nella cabina della catapulta meccanica. Come una morte in diretta, il video è stato guardato più volte dai Carabinieri di Viserba. Forse un ictus, forse un infarto, lo dirà l’autopsia, già disposta. Comunque, una morte quasi istantanea. Inutile il massaggio cardiaco praticato dal medico del parco tematico, inutile l’intervento del 118. Istruttrice di judo, in gita a Rimini con alcuni amici, Laura Cristofoletto, residente a Treviso, aveva 46 anni e un fisico sano. Prima di provare il brivido dello Sling Shot aveva firmato la liberatoria, che autocertifica un buono stato di salute - firma d’obbligo per accedere alla fionda. Una attrazione estrema e non per tutti: possono provare l’emozione solo persone fra i 14 e i 55 anni; tra i 47 e i 90 chili di peso e una altezza superiore al metro e 40. Eppure, in 9 anni, sullo Sling Shot neppure un incidente, per un gioco “sicuro e collaudato”. A garantirlo, ieri, il patron dell’Italia in Miniatura, Paolo Rambaldi.
Oggi la direzione del Parco si dice sconvolta per la tragedia e torna a ribadire il pieno rispetto delle norme di sicurezza: anche dopo l’attenta visione del video, rampa e cabina non sono state poste a sequestro cautelativo, ma solo momentaneamente chiuse per lo svolgimento delle indagini.

Annamaria Sirotti

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