In Egitto continuano gli scontri dopo le tensioni di piazza del pomeriggio. Arresti al Cairo

Dopo il blocco dal Ministero dell’Interno dei social network egiziani e l’oscuramento di Twitter migliaia di persone al Cairo sono scese in piazza anche oggi per chiedere la fine del regime di Mubarak. Sit-in e striscioni pacifisti insieme a processioni silenziose dei movimenti religiosi si sono susseguite per le vie del centro fino alla grande piazza Taharir teatro degli scontri di ieri. Centinaia di arresti e fermi. Bloccata ogni forma di dissenso e stroncata sul nascere dalla polizia ogni manifestazione. Città blindata e squadre antisommossa presidiano gli accessi alla zona istituzionale. Incendi e colonne di fumo intorno alla centrale via Ramses contrassegnano i punti di maggior tensione col cordone di sicurezza della polizia. Lacrimogeni e ambulanze fanno pensare al peggio. Situazione tesa con violenti scontri davanti all’ambasciata d’Italia le guardie antisommossa bersagliate da fitte sassaiole. Le persone arrestate in tutto il paese sono oltre 500 ma la situazione continua a degenerare. Si temono azioni dimostrative nella notte.

Francesco Zingrillo

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