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Eliminate le spese veterinarie dalle deduzioni fiscali, Apas insorge: "Decisione ingiusta"

L'associazione animalista esprime "profonda preoccupazione" per la decisione della Commissione Finanze di eliminare le spese veterinarie dall’elenco delle deduzioni fiscali previste nella riforma

8 ott 2025
Eliminate le spese veterinarie dalle deduzioni fiscali, Apas insorge: "Decisione ingiusta"

L’Associazione Protezione Animali Sammarinese esprime "profonda preoccupazione" per la decisione della Commissione Finanze di eliminare le spese veterinarie dall’elenco delle deduzioni fiscali previste nella riforma dell’Imposta Generale sui Redditi, attualmente in fase di approvazione.

Per l'associazione animalista "si tratta di una scelta incomprensibile e penalizzante per le famiglie, che va in direzione opposta rispetto a ogni principio di tutela del benessere animale e di responsabilità sociale. Le cure veterinarie -tuona Apas - non sono un lusso, ma una necessità primaria per garantire salute, sicurezza e prevenzione, anche dal punto di vista sanitario pubblico".

L'associazione ricorda che negli ultimi anni è stato registrato un aumento delle rinunce di proprietà, "spesso motivate da situazioni economiche difficili". Per questo, privare i cittadini di un piccolo sostegno fiscale sulle spese veterinarie "significa rendere ancora più fragile un equilibrio già precario, con conseguenze dirette anche sul numero di animali che finiscono in canile".

Vengono rammentate le promesse di intervenire nella riforma IGR dopo aver bocciato le Istanze d’Arengo che chiedevano agevolazioni sulle spese veterinarie. "Questa decisione - attaccano gli ambientalisti - rappresenta un grave passo indietro e un segnale di scarsa attenzione verso un tema sentito da gran parte della cittadinanza".

Per questo APAS chiede al Governo e al Consiglio Grande e Generale di rivedere questa scelta, ripristinando la deduzione delle spese veterinarie nel testo finale della riforma. "Tutelare chi si prende cura degli animali significa investire in una comunità più giusta, empatica e civile" chiosa l'associazione.





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