Epatite C: San Marino punta a diventare primo Paese al mondo libero dalla malattia

Chi ha vissuto negli anni 80 e 90 ricorderà le pubblicità progresso che allertavano sui pericoli di contagio da HIV. Tra i virus più temuti di quell'epoca c'era anche l'HCV, responsabile dell'Epatite C. Una malattia 'silenziosa', asintomatica, di cui la persona potrebbe accorgersi solo per caso dopo anni dal contagio, magari con un controllo medico per un'operazione di routine.

Ma i tempi delle pubblicità progresso sembrano lontani e il rischio è che il contagio non si fermi. Le stime, per il territorio della Repubblica, parlano di un 2% circa di cittadini portatori della malattia, quindi circa 150 persone. La Segreteria di Stato per la Sanità e la Sicurezza Sociale risponde con una parola: conoscenza. Per questo è stata lanciata la campagna informativa “Una malattia con la C”. L'obiettivo è ambizioso: diventare il primo paese al mondo “epatite C free”, quindi libero dalla patologia. Gli effetti più gravi per i pazienti colpiti si hanno alle cellule del fegato, ma sono colpite anche altre parti del corpo. Il contagio avviene principalmente per uso di aghi infetti, strumenti non sterilizzati o trasfusioni con sangue che contiene il virus.

In bilancio è già pianificato un investimento di 300mila euro, in aggiunta ai 300mila già stanziati l'anno scorso. La scienza è andata avanti e debellare l'epatite si può. Fino a domani, sarà attivo il gazebo informativo nel parcheggio dell'Ospedale di Stato.

Nel servizio le interviste a Dario Manzaroli, direttore sanitario, e a Loredana Stefanelli, direttore medicina interna

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