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Ercolani: 'un italiano responsabile della morte della ragazza'

21 nov 2005
C’è un’altra verità, diversa da quella ricostruita in aula durante il dibattimento; una verità che non poteva venire alla luce nel corso del processo, perché assente l’attore principale. E’ la verità di Gianfranco Ercolani. “Ho la coscienza a posto perché il vero responsabile della morte di quella ragazza – dice il sammarinese – è un’altra persona: un’italiano fuggito da cuba subito dopo il fattaccio”. Questo mister x sarebbe stato in compagnia della vittima prima dell’incontro di quest’ultima con Ercolani. Sempre questo ignoto italiano – amico di Gianfranco, e in macchina con lui la notte del 2 marzo 2003 – avrebbe accompagnato la ragazzina – ormai agonizzante – all’interno di un ospedale di l’Havana
Gianfranco avrebbe cercato di aiutare la ragazza – che aveva assunto cocaina, in precedenza – prima facendola assistere dalla moglie – ex infermiera –, quindi accompagnandola – insieme all’amico - in un ospedale della capitale cubana. Durante il processo questo italiano, di cui non si sa il nome, avrebbe cercato di produrre un documento, nonostante non figurasse tra gli imputati.
Nessuna indiscrezione – al momento – sul contenuto di questa lettera. 'Quel che è certo – afferma l’avvocato Petrillo – è che, in seguito alla morte della ragazza, Ercolani fu sottoposto a varie analisi dalle quali emergerebbe che il sammarinese – all’epoca dei fatti - non assunse alcuna droga'.

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