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Eritrea: inaugurata la scuola di Boshoka

7 ott 2005
Un viaggio avventuroso, sulle tracce del percorso compiuto tanti anni fa dai loro genitori. Un vero viaggio della memoria quello dei consiglieri Tito Masi, Clelio Galassi e Mario Venturini, che in questo modo hanno voluto ricordare l’esperienza in Africa dei loro padri che, con altri 150 sammarinesi si recarono in Eritrea, tra il 1935 e il 1946, come volontari nella guerra contro l’Etiopia, partecipando poi anche all’opera di ricostruzione. Un viaggio che ha prodotto frutti, come la scuola che porta il nome di San Marino, inaugurata lo scorso 23 settembre, dopo due anni e mezzo di lavori. Il complesso di Boshoka, villaggio di circa 6.000 abitanti vicino al confine con l’Etiopia, è costituito da 6 aule, che potranno ospitare ciascuna oltre 50 ragazzi, il blocco dei servizi, la palazzina degli uffici che comprende la biblioteca, l’archivio, il pronto soccorso, il magazzino e la sala docenti, oltre ad alcuni alloggi per gli insegnanti. Realizzato anche un ampio salone che verrà utilizzato non solo dalla scuola ma dall’intera collettività. L’opera verrà completata nei prossimi mesi con la recinzione dell’intera area e i campi da gioco. L’edificio è costato 90.000 euro, grazie al contributo in prima persona dei tre consiglieri, ma anche delle banche sammarinesi, del Rotary e della Sums, di altri parlamentari e della Reggenza. Un atto di amicizia e di solidarietà, che è anche servito a rinnovare il legame tra la gente del posto e i sammarinesi. I tre consiglieri hanno lasciato il villaggio con l’accorato appello della popolazione per un ambulatorio medico. Una necessità primaria in un paese dove il reddito medio è di 60 dollari al mese, gli aiuti umanitari stentano ad arrivare e dove ogni anno migliaia di persone muoiono di fame. Ecco perchè il rapporto con San Marino non finisce con la realizzazione della scuola.

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