Esattamente un anno fa la tragedia del terremoto in Abruzzo

308 rintocchi di campana, suonati dalla chiesa delle Anime Sante, 308 nomi letti ad alta voce in un silenzio assordante. Alle 3.32 della notte L’Aquila, ancora ferita e ricoperta da 4 milioni di tonnellate di macerie, ha ricordato le vittime del violento terremoto di un anno fa, una notte che non si può dimenticare. In piazza Duomo c’erano migliaia di persone, vecchi, giovani, bambini, ancora una volta tutti insieme, a rivivere i tragici momenti della notte del 6 aprile scorso. In 28 interminabili secondi di terrore vennero distrutte intere famiglie. Mezz’ora dopo la scossa partì la macchina dei soccorsi: da tutta Italia arrivarono centinaia di volontari; un un esercito per cercare di organizzare una città rasa al suolo, per aiutare a scavare tra le macerie. Oggi le celebrazioni sono riprese alla caserma della Guardia di Finanza dove è stata deposta una corona d’alloro in memoria delle vittime. Nel pomeriggio, di nuovo nel centro storico dell'Aquila: i cittadini hanno realizzato una "Corona Umana" e liberato in aria dei palloncini, a simboleggiare "le vittime del terremoto e tutti gli anziani che, allontanati dalla loro città e separati dai loro affetti, hanno perso la vita”. Intanto prosegue l’opera di ricostruzione. Lo Stato prevede di incassare un miliardo e mezzo di euro in tre anni dal settore giochi: risorse che andranno a favore delle zone terremotate d’Abruzzo.

Gianmarco Morosini

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