Un’estate all’insegna dello stalking

Un’estate all’insegna dello stalking.
Crollano le denunce e la fiducia nelle autorità, mentre aumentano gli omicidi. E’ il fosco bilancio di un’estate dai dati allarmanti, che sottolinea come il fenomeno colpisca donne e uomini, indipendentemente dall’età, dall’estrazione sociale e dall’appartenenza etnica. L’Emilia Romagna ha superato la Toscana in questa classifica ben poco edificante: il 29% della popolazione subisce persecuzioni ed è ormai la prima d’Italia. Seguono la Toscana col 28%, la Calabria col 24%, e Friuli, Campania, Basilicata col 22%. A San Marino, finora, solo due casi sono finiti in tribunale. Una condanna, nei confronti di una 53enne che perseguitava l’ex marito. La maggior parte dei perseguitati non denuncia, anche per sfiducia: tanti infatti gli omicidi avvenuti dopo diverse segnalazioni. Inoltre, uno stalker su tre è recidivo, e anche dopo la denuncia continua a perseguitare. A livello nazionale, da una ricerca condotta su un campione di 9.600 persone dai 17 agli 80 anni, è emerso che il 70% di chi subisce persecuzioni sono donne, il 30% uomini; nel 55% dei casi lo stalker è un partner o un ex partner, nel 5% un familiare, nel 15% un collega o compagno di studi, nel 25% un vicino di casa. Il 20% degli omicidi è iniziato con atti di stalking. Anche per questo da gennaio 2010 a gennaio 2011 l’osservatorio nazionale ha registrato una flessione del 25% nelle richieste d’aiuto: c’è da dire che la legge italiana ha una grave pecca, non concedendo a tutti il gratuito patrocinio. Cosa che invece San Marino garantisce, con la legge contro la violenza, per chi non ha possibilità economica.

f.b.

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