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Esterovestizione: i primi casi risalgono ad almeno due anni fa

29 lug 2009
Esterovestizione: i primi casi risalgono ad almeno due anni fa
Nell’ottobre 2007 la Guardia di Finanza di Rimini ha iniziato a tenere diverse aziende della Repubblica nel mirino: contestava la “stabile organizzazione materiale e personale in Italia” per società anonime legate a Giorgi Casa, alla Karnak di Chiesanuova, alla Cammax, ma anche alla Wonderfood di Falciano, alla quale si contestava come “l’oggetto principale dell’attività” fosse in Italia e non a San Marino. Insomma, le fiamme gialle, appoggiate dall’Agenzia delle Entrate, accusavano le aziende sammarinesi di sottrarre soldi al fisco italiano, per centinaia di milioni di euro.
Le imprese del Titano hanno iniziato a tremare. La Wonderfood, a suo tempo, disse di essere un enorme contribuente per l’Italia, dove versava regolarmente l’Iva, ma chiedeva un accordo tra i due Stati per evitare problemi del genere. Nel marzo 2008 la Karnak ha comunicato che la Commissione Tributaria Provinciale di Rimini aveva accolto i ricorsi presentati, dando torto all’Agenzia delle Entrate, che ha però presentato appello, tuttora in piedi. Per Wonderfood il pm aveva chiesto l’archiviazione per omessa dichiarazione dei redditi, ma il giudice ha respinto la richiesta. Anche tra gli stessi magistrati, a quanto pare, non c’è uniformità di lettura sul fenomeno dell’esterovestizione. Nel giugno 2009 infine, la Guardia di Finanza ha recuperato 7 milioni di euro considerati frutto di evasione fiscale da parte di un’azienda riminese legata alla Karnak. Il problema ella esterovestizione dunque, è ancora tutto da risolvere.

Francesca Biliotti

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