Falsi profili su Facebook: Michele Serra su "la Repubblica" chiede di essere lasciato libero

Falsi profili su Facebook: Michele Serra su "la Repubblica" chiede di essere lasciato libero.
La rivoluzione social ha cambiato il mondo e il modo di comunicare. 10 anni di Facebook, appena compiuti, parlano di una rete che collega oltre un miliardo di utenti, ma accanto ai "pro" ci sono dei "contro". Il problema principale del primo social al mondo sono i falsi profili, che colpiscono tutti, più e meno noti. Come una delle "firme" de "la Repubblica". Michele Serra prende carta e penna per scrivere, sul suo giornale, di "essere lasciato libero", e si rivolge a Michele Serra. Non quello che vede ogni mattina allo specchio, ma "il mio avatar, il mio clone, il mio pseudo", dice. Quello che scrive, commenta e twitta, al suo posto. Perchè Serra, quello vero, non ha un profilo Fb e neppure su Twitter. "Ho già amici quanti ne bastano. Nemici anche. Non desidero aggiungere altre porte e finestre alla mia casa mediatica". Gli chiede di smettere di abusarne il nome e il volto. "Per Piacere". Chiede il giornalista che vive selle sue parole e ne ha fatto un mestiere. Lui si può difendere dalla prima pagina del quotidiano ma "Che difese può avere - centra il segno Serra - uno che abbia meno notorietà mediatica della mia a per infinite ragioni si trovi doppiato o falsificato in rete?". Fare la coda a milioni davanti alla polizia postale, conclude, o sperare che ognuno accetti di essere se stesso e non qualcun'altro.

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