Logo San Marino RTV

Finché San Marino non vi separi, i 'divorzi' celebri sul Titano, dalla Magnani a Togliatti

di Davide Gresta Zucchi
22 gen 2022

Prima che in Italia il divorzio diventasse legale con la legge del 1° dicembre 1970, San Marino è stata teatro di numerose separazioni, tra cui quelle di celebri personaggi politici, dello spettacolo, ma anche di famosi industriali e intellettuali. Spicca Anna Magnani, che nel 1950 ufficializzò la separazione dal regista Goffredo Alessandrini. Nel 1946, la Magnani girò nel Titano la pellicola “Lo sconosciuto di San Marino” e pochi anni dopo, fino al '52,  prese la residenza in Repubblica per mettere fine alla relazione. Si parla sempre di separazione, perché il divorzio divenne legge a San Marino solo nel 1986.

Nell'Archivio di Stato della Repubblica di San Marino è conservato il fascicolo degli atti della causa civile per la nullità del matrimonio dei due famosi artisti. Tenendolo in mano si percepiscono epoche lontane, grazie all'odore della carta vissuta e ai testi scritti con la macchina per scrivere o a mano. Sfogliando le pagine ingiallite che mettono in luce i segni del tempo di quella storica pratica, è riportata la dichiarazione dell'avvocato di Alessandrini nell'istanza contro la Magnani: “Fin dalla prima sera la convenuta si ribellò al tentativo del marito di possederla, provando una inspiegabile ed invincibile avversione all'amplesso. Anche nei giorni successivi l'Alessandrini non riuscì, nonostante la buona volontà con la quale la moglie si accingeva a compiere i suoi doveri di sposa, a consumare il matrimonio, per una forma di impotenza coeundi di origine nervosa della Signora Magnani che veniva presa da ambascia e tremore tutte le volte che il marito le si avvicinava con l'intendimento di farla sua”.

Nella documentazione, si legge che la situazione è perdurata e quindi i coniugi si rivolsero a uno specialista che avrebbe diagnosticato alla Magnani, dopo un esame, il “vaginismo psichico”, un disturbo sessuale caratterizzato da paura e angoscia della penetrazione. Nonostante i tentativi di cura, continuando la convivenza la situazione non è migliorata. Il fatto che la Magnani rimase incinta, peggiorò ulteriormente le cose. In un esame psichico fatto alla Magnani e allegato nel fascicolo, c'è scritto: “abnorme eccitabilità psichica con frequenti crisi di pianto e stati di angoscia senza motivi plausibili. Facile esauribilità psico-fisica e spiccata frigidità sessuale. Diminuzione dei poteri critici ed inibitori”.




Storicamente le dive più grandi e famose sono anche quelle più tormentate, da Marilyn Monroe, a Elizabeth Taylor e la Magnani non fece eccezione. La coppia si separò in modo consensuale a queste condizioni: la Magnani e Alessandrini potevano vivere separati, ma con l'obbligo del rispetto reciproco, ognuno avrebbe provveduto al suo mantenimento con mezzi propri e il figlio Luca sarebbe rimasto affidato alla mamma con l'obbligo da parte sua del mantenimento.

La Magnani non è certo un caso isolato tra le separazioni celebri nel Titano. Tra i fascicoli dell'Archivio di Stato emergono quelli di Eduardo de Filippo, Elio Vittorini, Eleonora Rossi Drago, l'imprenditore Adriano Olivetti, Giulio Einaudi, Giorgio De Chirico, Erminio Macario e la figlia di Benedetto Croce, Lidia Croce. Tra i politici: l'esponente del socialismo democratico Aldo Garosci e i dirigenti del Partito Comunista Italiano Edoardo D'Onofrio, Pietro Amendola, Ruggero Grieco e Valentino Gerratana. I casi più famosi nell'ambito politico sono quelli di Luigi Longo e di Palmiro Togliatti. Quest'ultimo, però, non portò a termine la pratica di separazione ed è doveroso un approfondimento.

Il caso Togliatti è spiegato con chiarezza nel libro “Gli irregolari. Amori comunisti al tempo della Guerra fredda” di Anna Tonelli, pubblicato da Editori Laterza. Due furono i principali impedimenti alla separazione: il primo riguardava “l'obbligo di residenza a San Marino”. Le disposizioni prevedevano che in caso di trasferimento, la conseguenza sarebbe stata la cancellazione dall'anagrafe e dalle liste elettorali italiane, e di conseguenza, la decadenza dalle cariche parlamentari. “Una rinuncia inaccettabile per un leader di partito che deve garantire una presenza assidua nelle aule del Parlamento”. Il secondo impedimento era “la scelta delle motivazioni da dare per sostenere la richiesta di scioglimento del vincolo matrimoniale”. L'avvocato Becca aveva sconsigliato a Togliatti di mettere fine al suo matrimonio anche per prevenire scandali, critiche e polemiche destinate a infangare il ritratto del segretario e a fomentare campagne anticomuniste.





Riproduzione riservata ©