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Frode milionaria: la GDF denuncia i responsabili di due aziende

22 dic 2009
In poco più di un anno avevano messo in piedi un giro d’affari per circa 100 milioni di euro ma per la Guardia di Finanza le fatture erano tutte false e l’Iva evasa ammonta a 12 milioni di euro.
Non ci sono ancora i nomi ma sono due le aziende interessate, nel settore della telefonia e delle apparecchiature elettroniche. Hanno sede a Rimini e sono amministrate da cittadine rumene, ma per le fiamme gialle si tratta di prestanome; il vero gestore è un riminese di 51 anni, che con loro aveva rapporti di parentela. Fitta la rete commerciale: 50 aziende italiane e 40 estere, prevalentemente sammarinesi, dichiara la Guardia di Finanza. Oggetto di scambio: telefoni cellulari, tv al plasma, videogiochi ma anche abbigliamento e generi alimentari. I 50 clienti italiani sono risultati tutti evasori totali o, in alcuni casi, in fallimento. Magazzini vuoti durante le perquisizioni nelle due sedi, rinvenuti solo numerosi documenti contabili. Una frode “carosello” stroncata anche grazie alla fattiva collaborazione assicurata da San Marino, in particolare dall’Ufficio di Controllo sulle Società e dalla Segreterie di Stato all’Industria. Revocata dal Congresso di Stato la licenza alla Delta Teck, già oggetto di indagine da parte dell’Ufficio Industria e risultata coinvolta nel giro d’affari delle due società riminesi.

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