Il garante per la privacy ha disposto che sei testate on line non rendano più disponibili le notizie di un arresto per stalking

Il garante per la privacy ha disposto che sei testate on line non rendano più disponibili le notizie di un arresto per stalking.
Per Guido Guidi, l’esigenza di informare va bilanciata tenendo conto della durata delle notizie in rete, se comporta un pregiudizio. Per la cronaca: Il procedimento, aperto in Italia, è ancora in corso. San Marino, per la prima volta, e senza una legge sulla stampa, si esprime su una materia delicata, di cui si parla a livello mondiale. L’Europa, per esempio, dopo ampio confronto, ha elaborato un regolamento comunitario che esclude il giornalismo dal diritto all’oblio. La cronaca vince sulla riservatezza. “Nel rapporto tra sicurezza e controllo, tra protezione e proibizione, fra difesa e oppressione della libertà, è fondamentale il riconoscimento di principi comuni e condivisi.” È quanto affermato dal garante per la privacy italiano. Ma qual è la situazione oltre confine? L’ufficio del Garante non si occupa dei casi se non sono trascorsi almeno 7 anni, e soprattutto non è mai intervenuto per vicende non concluse. Così come non sono state adottate cancellazioni quando si tratta di archivio storico giornalistico. Allora come ci si difende? In rete restano gli archivi, ma la notizia può scomparire, su richiesta, dai motori di ricerca. Intervenendo per non indicizzarla. Tornando al caso di San Marino. La richiesta di cancellazione è stata invece accolta dal Garante, senza fissare una data. In più chiede alle testate sammarinesi, per il futuro, di darsi delle linee guida uniformi per determinare quanto una notizia deve restare on line.

Giovanna Bartolucci

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