Gheddafi deve dimettersi. Il vertice dell’Ue eleva i ribelli di Bengasi ad interlocutori politici

I Capi di Stato e di Governo della Unione Europea hanno chiesto ufficialmente a Gheddafi di dimettersi senza ulteriore ritardo. E nel giorno in cui la strategica raffineria di Zawiya riprende la sua normale attività dopo essere stata bloccata a causa dei combattimenti e torna saldamente sotto il controllo del governo, da Bruxelles la bozza conclusiva “incoraggia” il Consiglio nazionale di transizione libico a Bengasi, elevandolo ad “interlocutore politico”. Nessuna decisione, per ora, su un eventuale attacco. La prossima mossa nella scacchiera diplomatica si gioca domenica: Catherine Ashton sarà al Cairo per un incontro con il segretario generale della Lega Araba. Nel frattempo l'Unione blocca la finanza libica. In Italia Unicredit ha congelato i diritti degli azionisti libici dopo l’entrata in vigore del provvedimento europeo sugli asset controllati da Lia (Lybian investment authority) e Lafico e dalla Banca centrale libica. Infine, forte del fatto che sul carro armato nel centro della piazza di Zawiya, divenuto simbolo dell’insurrezione, sono tornati i suoi soldati, Gheddafi sfida l’Europa, minacciando di fare venire meno il su sostegno nella lotta contro il terrorismo e l’immigrazione. A Ras Lanuf si continua a combattere.

Sara Bucci

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