Gheddafi sfida l’ONU

Il dittatore afferma che la risoluzione votata due giorni fa è "nulla" e "non ha alcun valore". Il rais ha detto che la situazione in Libia è "completamente calma" e che la maggioranza della popolazione è dalla sua parte . Ieri intanto a Bengasi è stato proclamato il Consiglio Nazionale Libico delle città liberate, una sorta di Governo provvisorio. E la città di Zawia, ad appena 20 km da Tripoli, è sotto il controllo degli insorti. Oltre a rischiare il carcere per possibili crimini di guerra e contro l'umanità il clan di Gheddafi vede congelati i beni
piazzati all'estero, che secondo alcune fonti potrebbero toccare i 500 miliardi di dollari, e non può neppure più viaggiare fuori dal paese. Dopo il presidente Usa Barack Obama venerdì,
anche la Gran Bretagna ha annunciato il blocco dei beni dei Gheddafi, e numerosi altri paesi sono pronti a seguire, tra cui i 27 dell'Ue oggi, come richiesto dalle Nazioni Unite. Situazione non ancora stabilizzata anche in Tunisia dove ieri Beji Caid Sebsi è stato nominato nuovo primo ministro tunisino, per sostituire Mohammed Ghannouchi che ha rassegnato le dimissioni.

l.s.

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