Gioco: bene lo svago, no la patologia

A confronto le esperienze dei casinò e della sale da gioco di Austria, Svizzera, Slovenia e, ovviamente, della Repubblica di San Marino. L’obiettivo: conoscere le strategie e gli interventi per tutelare la salute dei giocatori, per evitare che da un momento di svago il gioco si trasformi in una malattia. Un rischio che c’è, anche a San Marino. Dal 2008 ad oggi 95 persone si sono rivolte allo sportello Gioco Sano, attivano dalla Giochi del Titano per azioni di prevenzione. 60mila addetti, l’industria del gioco fattura in Italia, 61 miliardi di euro. Buona parte di questi derivano dalle new slot, le macchinette collocate in bar e luoghi pubblici. Ma è il gioco via web l’industria che cresce più velocemente: il 12% solo nell’ultimo anno.
Ma quale è il profilo del ‘giocatore patologico’? Generalmente appartiene alle fasce sociali più deboli: operai e pensionati. Per tutti la sfida è quella di coniugare gli interessi di una industria, quella del gioco, e la salute dei giocatori. Lasciare cioè il gioco nella sfera ludica e non farlo entrare in quella patologica. Nel video l’intervista a Roberto Sailis (Presidente Associazione “Il Rosso e il Nero”) e a Maurizio Fea (Federserd)

Sara Bucci

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