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Giornata dell'infanzia e dell'adolescenza, la Reggenza: "Educhiamo all'inclusione"

Nella giornata internazionale dell'infanzia e dell'adolescenza, il messaggio dei Capitani reggenti Maria Luisa Berti e Manuel Ciavatta

di Annamaria Sirotti
20 nov 2022

E' un appello ad educare all'inclusione, a partire dalla famiglia e dalla scuola. I Capi di Stato guardano alla Convenzione ONU che afferma il diritto ad una infanzia felice e il divieto di sfruttamento di bambini e adolescenti, per poi richiamare l'attualità, nei tanti casi in cui questi principi vengono disattesi. Bambini che muoiono per povertà e malnutrizione, bambini profughi, arruolati in guerra, assoldati dalla criminalità, sfruttati nel lavoro minorili, costretti a matrimoni non voluti, ai quali è negato il diritto all'istruzione, di giocare, di sognare. Giovani e adolescenti che hanno però sempre più voglia di far sentire la propria voce reclamando i propri diritti, chiedendo tutela dell'ambiente, chiedendo la pace.

Il dovere allora di ascoltarli, partendo dal tema della giornata loro dedicata: "Inclusione per ogni bambino", con una riflessione sul valore della diversità. "Tutti uguali, con gli stessi diritti - dicono i Capi di Stato - non vuol dire omologazione, bensì rispetto dell'altro nella propria diversità, come forma di arricchimento". E da qui l'invito: "Solo tutelando la diversità possiamo aspirare ad una convivenza pacifica", individuando nella eliminazione della discriminazione tra bambini il presupposto per una società veramente inclusiva". Il ruolo, allora, dell'educazione al rispetto della diversità, a partire dalla famiglia, da "rimettere al centro di ogni indirizzo politico, nazionale ed internazionale". Così per la scuola - primo luogo di formazione, esercizio del senso critico - riconoscendone i passi fatti per rendere l'inclusione educativa una realtà concreta. Un pensiero particolare ai ragazzi con disabilità e alle loro famiglie, poi il richiamo agli adulti - dai genitori alle Istituzioni - a favorire l'inclusione prendendo esempio dalla propensione dei bambini ad approcciarsi in modo spontaneo alla diversità, coltivando questa disponibilità all'accoglienza nel loro percorso di maturazione. "Ogni bambino che si sente incluso - conclude la Reggenza - sarà un adulto che trasmetterà a sua volta la cultura dell'inclusione e della pace”.





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