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Giuseppe Arzilli si dimette. E' lui "l'orafo" di TV7

9 nov 2015
Giuseppe ArzilliGiuseppe Arzilli si dimette. E' lui "l'orafo" di TV7
Giuseppe Arzilli si dimette. E' lui "l'orafo" di TV7 - Giuseppe Arzilli si dimette dalla società per azioni che porta il suo nome e di cui era amministrato...
Giuseppe Arzilli si dimette dalla società per azioni che porta il suo nome e di cui era amministratore unico. E all'assemblea dei soci spiega di aver deciso di lasciare “per tutelare sia la società che la propria personale posizione in tutte le sedi competenti, dopo il servizio andato in onda all'interno della trasmissione televisiva TV7 lo scorso 6 novembre”. Gli azionisti, prendendo atto delle dimissioni, auspicano che Giuseppe Arzilli possa fornire tutte le spiegazioni sulla vicenda. E' lui stesso quindi a confermare di essere “l'orafo misterioso” che spiega come è possibile acquistare diamanti in contanti e in nero, portandoli fuori territorio con un certificato di riparazione. Intanto il Segretario all'industria – che di Giuseppe Arzilli è figlio – fa sapere che nella riunione del Congresso di Stato fissata per domani, presenterà al governo la richiesta di procedere con un esposto alla magistratura per chiarire l'intera vicenda. “Così come per l’analogo caso di Exit avvenuto nel 2010, scrive Marco Arzilli, si chiederà al Tribunale di procedere all’acquisizione del filmato integrale dell’intervista non tanto per accertare l’identità del gioiellerie in causa, che l'ha già pubblicamente confermata, bensì per avere tutto il materiale utile a valutare la sussistenza di eventuali ipotesi di reato”. Il punto, commentava stamani l'Upr – prima che fosse lo stesso Giuseppe Arzilli a rendere pubblico il suo nome - non è l’identità della persona e non sono neanche le presunte illustri parentele. Il punto è che mentre il Governo lavora duramente per recuperare la credibilità del sistema Paese e cerca con le Autorità Italiane una collaborazione accettabile per superare gli effetti negativi della voluntary disclosure, c’è un sistema operante che mira ad eludere Leggi, trovare escamotage e superare anche le comuni regole di buon senso". Così, con il commercio al dettaglio in difficoltà – anche per i provvedimenti dell'Esecutivo che Upr definisce “un peso per un settore già fortemente provato dalla crisi economica”, emergono realtà che se ne fregano e nel cuore del centro storico, a due passi dai palazzi del potere, operano con un modello che la comunità internazionale, le relazioni bilaterali con l’Italia e la Magistratura hanno stigmatizzato e combattuto con forza.
 
Sonia Tura

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