Giustizia: un cavillo importante

Giustizia: un cavillo importante.
Con 40 voti favorevoli, 11 astenuti e un solo contrario il Consiglio ha eliminato i margini interpretativi sul concetto di maggioranza, nelle votazioni del Consiglio Giudiziario Ordinario e del Consiglio Giudiziario Plenario.
Perché le votazioni siano valide, d’ora in poi, dovrà essere presente almeno la metà dei componenti e per deliberare basterà la maggioranza dei presenti. La precedente formulazione dell’articolo 7 dell’ordinamento giudiziario si prestava ad interpretazioni, ora è tutto molto chiaro. L’ultimo caso che aveva suscitato qualche polemica era stato quello dell’elezione del magistrato dirigente. La votazione aveva prodotto una maggioranza non sufficiente per l’elezione. Se quella stessa votazione si fosse svolta con la modifica apportata Valeria Pierfelici sarebbe già stata riconfermata. Ma il Consiglio Giudiziario plenario, di cui fanno parte tutti i magistrati, non è stato ancora convocato. Il 27 gennaio si riunirà invece il Consiglio Giudiziario Ordinario di cui fanno parte solo i magistrati. All’ordine del giorno la redistribuzione dei carichi di lavoro, in seguito alle indicazioni del Governo e del magistrato dirigente. Ma è in via di redifinizione l’intero ordinamento giudiziario. In tempi brevi è possibile l’avvio dell’iter in parlamento. In ballo anche i delicati equilibri tra il potere giudiziario e quelli legislativo ed esecutivo

Luca Salvatori

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