Giustizia, gli interrogativi della CSdL

Tanti gli argomenti affrontati dalla sigla sindacale nell'appuntamento CSdL informa

“Se l'esposte in tribunale l'avesse fatto un comune cittadino e non un Segretario di Stato sarebbero andate così le cose?". La domanda provocatoria del Segretario CSDL Enzo Merlini inquadra l'ormai famoso - e recentemente archiviato -  caso Serenissima, in un contesto di riforma della giustizia “che non risolve niente se è tuttora sensibile alla politica”. Un affondo che comprende anche l'esito del processo Conto Mazzini. “Cosa dovrebbero pensare i cittadini se il primo risultato della riforma della giustizia dovesse essere veder accolte le richieste di restituzione della confisca ai prosciolti della tangentopoli sammarinese?”. E se la normativa che apre al terzo grado di giudizio è stata introdotta per adempiere alle raccomandazioni del Greco, perché farlo proprio adesso?

Il sindacato aspetta una risposta, ribadendo l'aspetto profondamente sindacale della questione: “Si parla di diritti, quando ci si riferisce ad episodi che hanno visto protagonisti della vita pubblica sottrarre soldi allo Stato”. L'appuntamento Zoom "Csdl Informa" ha anche approfondito la questione della legge sulle società: il sindacato bolla come poco edificante lo spettacolo del confronto in aula, ribadisce che il futuro può essere solo quello della trasparenza e della economia reale e tira nuovamente in ballo il cavallo di battaglia dei grandi debitori. Se da un lato si vuole agevolare le imprese che nascono, - si chiede in estrema sintesi - che cosa si sta facendo per evitare che tuttora ci siano aziende che continuano a non pagare ciò che devono?

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