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Guardia alta su feste private, Ciavatta: "Non vorremmo che qualcuno tentasse di lucrare"

Arrivate alla gendarmeria alcune richieste di autorizzazione per eventi di ballo e musica. Si vigila per prevenire feste abusive

di Monica Fabbri
9 ott 2020

“Come struttura e territorio siamo pronti nel caso in cui dovesse arrivare una nuova ondata di contagi. Nel frattempo stiamo verificando cosa fare con feste private che dovessero essere organizzate in questo periodo”. Il Segretario alla Sanità tiene la guardia alta. Gira voce che sammarinesi abbiano messo a disposizione i propri locali ad organizzatori esterni, e si teme quindi l'arrivo in Repubblica di pullman con giovani pronti a far baldoria senza il rispetto delle regole. “Non vorremmo che qualche privato tentasse di lucrare sfruttando il momento” – spiega Roberto Ciavatta - “vogliamo evitare ritorno dei contagi e problemi diplomatici”. In Italia, come è noto, c'è un nuovo Dpcm in arrivo, con feste e locali osservati speciali e possibile stretta su negozi e palestre. In merito alle restrizioni in Repubblica, “crediamo che quanto fatto finora sia sufficiente a tenerci in una situazione di tranquillità”– afferma Ciavatta, pronto però ad intervenire in caso di necessità.

E se il Governo chiede alle forze di polizia massima attenzione alle feste private, Libera accende i riflettori sugli eventi aggregativi patrocinati dalle Segreterie, come quello del 31 ottobre, interrogando l'Esecutivo su misure di prevenzione ed eventuali contatti con le istituzioni limitrofe, per evitare – scrive - situazioni imbarazzanti, considerando che l'organizzatore opera in Italia in cui eventi di questo genere sono vietati. Per ogni evento patrocinato dalle Segreterie – spiegano dalla gendarmeria – ci sono riunioni preliminari che coinvolgono tutte le parti, comprese le forze dell'ordine. Individuata la location, alla Protezione Civile è demandato il compito di comunicare il numero massimo di partecipanti. L'organizzazione deve quindi attenersi a indicazioni e prescrizioni, in taluni casi addirittura con ingressi numerati abbinati a documento di riconoscimento, per ricostruire, in caso di necessità, i vari contatti. Di norma l'organizzatore si avvale di società private che verificano all'ingresso e all'interno del locale l'uso della mascherina.

Gendarmeria, Polizia Civile e Guardia di Rocca, ciascuna per le proprie competenze, vigilano sul rispetto delle norme elevando, in caso, contravvenzioni. Chiunque dia in uso il proprio locale è tenuto a dichiararlo alla gendarmeria. Ad oggi, per ballo e musica, sono arrivate alcune domande di autorizzazione, come quella dalla sala polivalente di Serravalle che potrà permettere l'ingresso ad un massimo di 150 persone. Quando viene inoltrata una richiesta le forze dell'ordine responsabilizzano sia il padrone di casa che il fruitore dei locali. Discorso diverso per le feste abusive in cui i controlli avvengono su segnalazione o su specifiche verifiche, magari dopo averne intercettato la pubblicità sui social. In caso di aggregazione senza mascherine, scattano multe salate e l'interruzione dell'evento.


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