Disteso l'incontro tra i tre sindacati organizzatori dello sciopero generale e le opposizioni, dal momento che in buona sostanza tutti condividono le medesime posizioni. Senza mezzi termini, per loro, la Riforma Igr allo studio della Commissione Finanze è da ritirare.
Non vi è discordanza sulla sua valutazione: iniqua, ingiusta e fiscalmente pesante sulle tasche dei contribuenti. Le opposizioni promettono di rallentare il più possibile i lavori dell'aula e ribadiscono che una piazza del genere, con migliaia di persone a protestare, vada ascoltata.
Si respira un'aria decisamente diversa al tavolo che vede Usl, Cdls e Csdl di fronte alla maggioranza. A stupire i sindacati – raccontano – è che il primo a parlare sia stato un'esponente di Libera e non della Democrazia Cristiana, che esprime il Segretario alle Finanze. La richiesta scontata, ma non accolta, è quella di fermare i lavori “per rispetto – sottolineano le tre sigle - delle quasi 20mila persone scese in piazza nei due scioperi. La Commissione è convocata fino al 14 ottobre: se la volontà c'è, le convergenze si possono trovare prima di quella data”. Contestata una parte di testo che riguarda i lavoratori autonomi, che beneficerebbero di sgravi fiscali importanti. “Ma loro continuano a tirare dritto – si rammaricano i sindacati -. Dovrebbero invece portare rispetto al Palazzo dove si trovano e ricordarsi di essere rappresentanti del popolo. Noi continueremo a protestare – assicurano – fino a quando sarà necessario”.