Ikea: licenzia la dipendente con figlio disabile e si scatena la rabbia su web

Aveva chiesto un orario più flessibile, per poter accudire il bimbo disabile. È stata licenziata una dipendente Ikea perché non poteva entrare a lavorare alle 7 del mattino.
La protagonista è la 39enne Marica Ricutti, madre separata con due figli, che lavorava nello stabilimento di Corsico, in provincia di Milano.
La vicenda è stata raccontata su Facebook dalla stessa Ricutti, che ha reso nota la lettera di licenziamento dell'azienda dopo 17 anni di lavoro, per non aver rispettato i turni.
"Parlai con i miei responsabili dicendo chiaramente che per me era impossibile osservare quell'orario" ha detto la donna.
Il gruppo sostiene, invece, che questo sia accaduto in più occasioni, mettendo in difficoltà gli altri dipendenti e creando disservizi ai clienti.
"Di fronte alla contestazione di tali episodi e alla richiesta di spiegazioni – ricostruisce Ikea - la signora Ricutti si è lasciata andare a gravi e pubblici episodi di insubordinazione"; una decisione "assai difficile quanto necessaria, avvenuta – si legge nella nota Ikea - nel rispetto dei nostri valori e alla luce dei fatti avvenuti".
Ed è bufera sui social: migliaia i messaggi di solidarietà su Facebook e su Twitter il caso è diventato popolare con l’hashtag #pessimaikea.
"E` una vicenda che mortifica tutte le donne madri – le parole della Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan, che evidenzia inoltre l'enorme distanza tra le campagne attente alla maternità e il comportamento concreto con i dipendenti.
In solidarietà con la donna i colleghi di Corsico hanno scioperato per due ore e i sindacati hanno fissato un presidio per il 5 dicembre.

Silvia Sacchi

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