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Il Consiglio Giudiziario Plenario conferma all'unanimità Francesco Caprioli. Nominati anche tre "giudici dei giudici"

di Monica Fabbri
5 mag 2021
Segretario Massimo Ugolini e Manuel Ciavatta

In Consiglio Giudiziario Plenario si respira un clima collaborativo. Il Giudice delle appellazioni penali Francesco Caprioli, dopo il periodo di prova, viene confermato all'unanimità. Più che positiva la relazione redatta dal Dirigente: Caprioli, che ha ricevuto messaggi di stima dall'ordine forense e dai colleghi, merita plauso e gratitudine da parte del plenario e della comunità sammarinese  -  afferma Giovanni Canzio, sottolineandone l'impegno nel maxi processo del conto Mazzini nel drammatico periodo segnato dal Covid. Si è fermato solo in dirittura d'arrivo – ricorda Canzio – per la ricusazione presentata nei suoi confronti, ora all'esame del Giudice per i rimedi straordinari. Il comma successivo vede la nomina dei giudici della responsabilità civile, i cosiddetti “giudici dei giudici”.



La Commissione Esaminatrice, proposta da Canzio e votata all'unanimità, dopo aver esaminato le diverse candidature, sceglie tre curriculum. Vengono quindi nominati per il primo grado Donato Castronuovo, per il terzo grado Andrea Morrone e per l'appello Giuseppe Severini, presidente della quinta sezione del Consiglio di Stato.  La seduta si è aperta con il saluto della Reggenza a cui è seguito il riferimento del Dirigente. Nelle sue parole l'attesa del riconoscimento di autonomia e indipendenza dovute in forza della disciplina europea, con Canzio che guarda alle riforme “indispensabili” e in dirittura d'arrivo su processo penale e ordinamento giudiziario. Poi, un riferimento al suo lavoro di vigilanza, che intende “collaborativa”. “Quando sono qui ci riuniamo spesso – dice – il clima è sereno”. Canzio parla di confronto per rafforzare i rapporti fra magistrati e tra magistrati e foro. “La nostra collaborazione – assicura - è piena e leale”, rinnovando l'auspicio ad una ritrovata armonia in tribunale e a un corretto dialogo istituzionale. Insomma, oggi sulla giustizia nessuno scontro. Vincono le colombe.  


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